Quel leggero tocco di dolce, caratteristico dell’uva, dona al filetto di maiale un gusto rotondo che lo rende davvero piacevole. Usare due tipi di uva dà un bel contrasto cromatico al piatto e lo rende anche interessante da servire per un pranzo fra amici, vi chiederanno di sicuro la ricetta!
Ingredienti per 4 persone: un filetto di maiale da circa 700 g, una decina di fettine di bacon o pancetta affumicata, un piccolo grappolo di uva Italia e uno di uva rosata, una quarantina di acini in tutto, uno scalogno medio e un cipollotto, qualche rametto di timo, vino bianco secco, una noce di burro, olio extravergine di oliva, sale e pepe bianco in grani.
Con un coltello ben affilato, “parare” il filetto: vuol dire togliere tutti i filamenti ed il grasso in eccesso che troviamo su un qualsiasi taglio di carne, tagliarlo in una forma regolare che poi sia facile da affettare e servire ai commensali. Disporre il filetto su un tagliere e, sempre con lo stesso coltello affilato, aprirlo creando un’unica fetta di circa un cm di spessore per poterlo farcire.
Lavare l’uva e sgranarla, tagliare gli acini a metà eliminando i semi e tenerne qualcuno intero da parte per la decorazione. Condire con sale e una generosa macinata di pepe l’interno del filetto e stendervi un paio di fettine di bacon (o pancetta affumicata) affiancate, poi coprirle con i mezzi acini e un paio di rametti di timo sfogliati. Cominciare ad arrotolare la carne, per ricomporne la forma. Stendere sul tagliere le altre fettine di bacon, disporvi il filetto arrotolato e legarlo come un arrosto.
Nel frattempo, affettare sottile lo scalogno ed il cipollotto e farli rosolare dolcemente in una casseruola dove sarà stato sciolto il burro insieme a 2 o 3 cucchiai di olio extravergine e 3 rametti di timo interi. Disporre la carne nella casseruola, alzare la fiamma e farla rosolare a fuoco vivo su tutti i lati, poi unire i mezzi acini rimasti e schiacciarli con la forchetta per fare uscire il succo. Nel caso manchi liquido per la cottura versare anche 2 dita di vino bianco secco. Continuare la cottura tenendo il coperchio semi sollevato e rigirando il filetto su tutti i lati poi, dopo una mezzora, pungere l’arrosto con uno stecco per controllare la cottura, se non si dispone di un termometro per la carne: quando il liquido che fuoriesce non è più rosato, ma trasparente, l’arrosto è pronto. Avvolgerlo in un foglio di alluminio e lasciarlo riposare prima di affettarlo. Frullare parte del fondo di cottura, lasciando dei mezzi chicchi per comporre i piatti. Una volta intiepidito, tagliare il filetto, disporlo nei piatti e nappare col fondo di cottura e qualche mezzo acino cotto e qualche acino crudo: vedrete, sarà un successo.
Enjoy!!
A proposito di Doriana Tucci
All’inizio di questa avventura, una cara amica ha avuto fiducia nelle mie capacità culinarie… Così ho gestito la pausa pranzo in un mercatino di beneficenza con grandi soddisfazioni! Poi è arrivato un corso professionale, una qualifica seria e un passaparola fra amici e conoscenti per il mio servizio di chef @ home. Il sito, nato grazie alla creatività di Michele, riceve ormai moltissime visite da internauti affezionati italiani e stranieri. Alcune amiche, appassionate di cibo e curiose del suo mondo, hanno cominciato a frequentare con me eventi e manifestazioni e la loro collaborazione si è rivelata preziosa. Daniela, giornalista freelance esperta di cucina, si è incaricata di scrivere le recensioni dei libri di argomento culinario che solleticavano la nostra curiosità. I corsi sono stati un’ovvia conseguenza, la passione per il cibo unisce e diventa esperienza condivisa. L’Associazione “La Signora dei Fornelli” è nata per diffondere sul nostro territorio la comune passione per la cucina, il buon cibo ed il buon vino, grazie anche alla collaborazione di Niccolò e Alessandro, i nostri sommelier AIS.